




Programmare e allestire vetrine stagionali efficaci è un’opportunità per le attività commerciali. Quali sono i passi da seguire, partendo dalla identificazione delle immagini, dei simboli, dei riferimenti verbali e dei colori più rappresentativi della stagione e quali le regole di comunicazione visiva da rispettare sono l’oggetto di questo articolo che presenta uno specifico approfondimento dedicato alle vetrine di primavera.
La vetrina intesa come spazio fisico (o virtuale) di cui dispone il punto vendita per dialogare con la propria clientela, rappresenta una grande opportunità per qualsiasi negoziante, al di là del tipo di attività commerciale.
Attraverso l’allestimento delle vetrine, infatti, è possibile stabilire una relazione con la propria clientela, soprattutto se le attività di programmazione e allestimento coprono un arco temporale che fornisce al cliente un buon motivo per recarsi, periodicamente, a visionarle.
La pianificazione degli argomenti stagionali di una vetrina rientra nelle attività di visual merchandising (in-store marketing) e va considerata come leva strategica in grado di dare valore all’esperienza di visita e di acquisto del cliente.
Una bella vetrina può contribuire a generare traffico, catturare l’attenzione del passante, suscitare interesse, stimolare nuovi desideri, indurre a entrare all’interno del punto vendita. A patto che lo spazio sia gestito con metodo e che l’allestimento sia affidato a professionisti del settore o a risorse interne al negozio, con solide basi di cultura visiva.
La cultura visiva comprende l’insieme degli studi accademici che hanno come oggetto il visibile e lo studio delle pratiche legate alla percezione.
Dunque un insieme di competenze e attitudini legate alla comunicazione visiva, alla semiotica, alla teoria del campo e allo studio degli effetti della luce e del colore sul comportamento del cliente finale.
In questo approfondimento cercheremo di fornire strumenti utili a programmare vetrine stagionali efficaci, in linea con i principi per una corretta visualizzazione dell’offerta, capaci di valorizzare i prodotti con coerenza rispetto al posizionamento dell’insegna.
Immagineremo di progettare le vetrine di una qualsiasi attività commerciale, ipotizzando 4 allestimenti di inizio stagione (Primavera/Estate/Autunno/Inverno) che abbiano un forte impatto visivo e una giusta dose di originalità.
Occorreranno: chiarezza d’intenti, coerenza, creatività progettuale.
Per prima cosa dovremo considerare l’ubicazione del punto vendita (centro storico, semi-centro, area commerciale extra-urbana), il tipo di attività (alimentare, non alimentare: tessile/abbigliamento, accessori, casalingo, elettronica di consumo, altro), il target di riferimento, il posizionamento del negozio in termini di politiche di prezzo, il numero di vetrine, la loro tipologia (aperte, chiuse, semi-chiuse) e le dimensioni.
Occorrerà costruire una strategia comunicativa che necessariamente dovrà partire dalla scelta delle immagini e dal testo (la parte visiva e quella scritta del messaggio), ricercando con attenzione simboli positivi e immagini evocative in grado di sorprendere, richiamando la stagione in oggetto.
Questa prima fase potrebbe essere definita il potere della meraviglia; lo scopo principale di una vetrina (soprattutto in queste fasi dell’anno) resta la sorpresa che si vuole stimolare anche nel passante più distratto, provocando una reazione (fermarsi) e inducendolo a entrare.
La sorpresa è un’emozione primaria importantissima che si sperimenta di fronte a situazioni inaspettate, nuove o insolite. La funzione della sorpresa è di interrompere gli schemi di pensiero abituali, permettendo un adattamento rapido alle nuove informazioni, così da poter imparare dall’esperienza.